Benis Blog

martedì 16 dicembre 2014

Aggiornato il mio sito www.benis.it  con la nuova sezione dedicata ai Rockets e tra breve un articolo sulla latenza dei virtual synth

venerdì 20 gennaio 2012

Benis.it

....è in preparazione la nuova sezione del mio sito www.benis.it dedicato ai Rockets..
Ecco uno shot di preview

venerdì 28 ottobre 2011

Sembra un sogno!!!!
La data odierna sarà forse ricordata come natale della scoperta scientifica e l'invenzione più importante di sempre.
"E-Cat Plant Shutting Down; reading of results; 470 kW maintained continuously during self-sustain; customer satisfied; sale made; more later"
E' il twitt sintetico che proviene dalla PES Network, Inc (fondazione americana per la ricerca di energie alternative) ospite privilegiato dell'esperimento terminato da poco a Bologna dell' E-Cat (Energy Catalyzer) inventato dall'italiano Andrea Rossi . Riassumendo, dalle prime indiscrezioni, l'impianto e-cat in ha prodotto 470 KW di energia (vapore ad alta temperatura), meno del massimo che ci si poteva aspettare (1 MegaWatt), ma in autosostentamento : ovvero, avviato l'impianto (serve corrente elettrica), produce energia e dopo aver raggiunto il regime, continua a farlo anche staccando la corrente di alimentazione: il carburante è dato da pochi grammi di nichel e idrogeno. Il misterioso cliente, soddisfatto, ha acquistato tale impianto.
Ovviamente è solo l'inizio: bisogna verificare i dati, migliorare e ottimizzare una tecnologia appena nata, ma la sostanza, pare (e incrociamo le dita) indiscutibile: reazioni nucleari a bassa temperatura (qualche centinaio di gradi al posto del milione di gradi che occorrono per la fusione nucleare, vedi quella delle stelle), tanta energia prodotta sotto forma di calore, "carburante" economico (300 euro di nichel e idrogeno) per 6 mesi di funzionamento di circa 1 Megawatt e scorie nulle (solo un po' di utilissimo rame). Già "in giro" sul web si parla di una giornata che segna l'alba di una nuova era e, per la cronaca, non parlo di qualcosa di fantascientifico, ma di qualcosa di assolutamente vero, avvenuto poco fa a Bologna, con il silenzio tombale dei mass media. Naturalmente la produzione di calore è sinonimo di produzione di energia elettrica: basta riscaldare dell'acqua, e con il vapore prodotto a pressione, muovere delle turbine. Con questa tecnologia, a regime, si potranno spegnere le centrali elettriche ad idrocarburi, spegnere le centrali nucleari, abbattere pale eoliche, sostituire condizionatori e riscaldamenti vari con mini e-cat, ed entrare, veramente, in una nuova era.
PS: dimenticavo: tra i commenti più divertenti "...E adesso chi glielo dice agli arabi che hanno finito la pacchia e che devono mettersi a lavorare sul serio? :-) " :-) :-)




lunedì 11 ottobre 2010

Problemi Di latenza della Libreria "Native Instruments - Alicia's Keys": i miei test

Dalla discussione su FACEBOOK sulla libreria in oggetto:
Cercherò scendere un po'più nei dettagli. La premessa è che la latenza se analizzata dal punto di vista personale è un difetto dei sw synth che è avvertita in maniera maggiore o minore a secondo delle abitudini di chi suona. Per suoni percussivi e con un attacco minimo (vedi il piano),ovviamente è molto più avvertibile e fastidiosa; al contrario per un suono di pad dall'attacco non immediato qualche ms in + o in - sono assolutamente innavvertibili.
C'è gente che suona tranquillamente con 20-30 ms di latenza senza avvertirne il disagio; c'è chi superati i 5-6 ms (io sono tra questi) ne avverte fortemente il fastidio. Comunque con un minimo senso di adattamento è possibile suonare anche con una latenza di 80-100 ms, senza avvertire grosse difficoltà ritmiche. Ne sanno qualcosa gli organisti classici dove le canne degli organi possono essere a più di 30 m di distanza, cosa che fa appunto 100 ms di latenza.
Per un pianoforte reale la latenza (il tempo tra l'istante in cui si percuote il tasto e quello in cui si ascolta il suono) è pari a circa 1 ms, nel momento in cui il suono in un ms percorre 34 cm, e le orecchie sono più o meno a quella distanza dalle corde (cm più, cm meno :-)).
In un sintetizzatore HW la latenza è il tempo che intercorre tra quando viene schiacciato il testo e quando prodotto il suono. Idem la definizione per i moduli Synth con input MIDI per i quali occorre aggiungere 1 ms di ritardo dovuto al fatto che il messaggio midi di NOTE ON ha la durata di circa 1 ms (il midi funziona a 31.25 kbits/sec e occorrono tre Byte per il Note ON). Se si analizzano i vari synth Hardware le latenze medie sono attorno ai 3 o al max 4 ms (ho provato con la mia Sy85 o il vecchio Roland D110) e leggendo sui forum tale dato è confermato anche per altri synth.
Passiamo ai sw synth nell'ipotesi in cui ho una scheda Hardware con ingresso MIDI: qui la latenza è la somma
- del ritardo del midi per il messaggio NOte ON (almeno 1 ms + eventuale Jitter)
- il ritardo introddotto dal Bus della scheda Audio (minore di 1 ms per le PCI e PCIEX), mediamente uno o due ms per schede Fireware (IEEE-1394) e spesso qualcosa in più per quelle USB a cui occorre aggiungere l'inevitabile Jitter che nei casi migliori più essere trascurabile e al contrario pesante per configurazioni HW non ottimizzate
- la latenza dovuta al buffer usato dalla scheda Audio. Questa è per SR di 48000 pari alla accoppiata BUFFER-Ritardo pari a 96Sample(2ms), 144Sample(3ms), 240Sample(5ms), 480Sample(10ms), etc, etc
- il tempo che il software impiega Creare il suono del Synth che dipende dal tipo di sintesi, dalla sua implementazione e ovviamente dalla potenza della CPU
Con il metodo che poi accennerò e con la mia configurazione HW (Processore Core2Duo a 2,4 GHz + Scheda Audio PCI EMU1212M + MasterKeyboard (è un piano) Yamaha P155, ottengo con un Buffer di 144 sample (3 ms) una latenza MISURATA pari a 6 ms per software quali il campionatore native instruments Kontakt, 7 ms per software synth quale Native Instrument FM8 e 8 ms per il "vecchio" Korg M1 software.Provando con il buffer minimo , ovvero 96sample(2ms), ottengo sempre 2 ms in meno di latenza, ovvero 4ms per Kontakt, 5ms per FM8 e 6ms per M1
Per misurare la latenza utilizzo un metodo documentato sul web che è in assoluto il più sicuro, ovvero quello di prelevare dal cavo Midi il segnale "audio" degli impulsi binari digitali (avendo cura ad non alzare di molto il volume per non recare danni all'impianto audio) e ovviamente di campionare (a 48000 Hz) suono prodotto + impulso midi. Il risulato è un Wave da cui con un banale sw audio (wavelab nel mio caso) si misura il ritardo tra il momento dell'impulso e la produzione del suono. Per la cronaca, gli impulsi midi sono facilmente riconoscibili e quelli di NOTE ON misurano esattamente 1 ms, come previsto dalla teoria.
Ora passiamo alla libreria Alicia's Keys Piano: procedendo con il buffer di 144 sample (3 ms), valore che con Kontakt che suona un sample di test produce una latenza di 6ms, con il preset Flat di Alicia's Keys Piano ottengo una latenza misurata pari a 26 ms. Ciò è perfettamente coerente con il fatto che visualizzando i vari sample della librerie si vede che tra il Sample Start e l'inizio del suono ci sono all'incirca 20 ms; ciò è ESATTAMENTE il ritardo che si aggiunge ai 6ms dovuti al mio sistema HW+SW e che produce la fastidiosa latenza: 6ms+20ms=26ms.
Non contento sono andato a curiosare sui vari paramente di Editing e ho trovato il parametro Finger Attack - Latency (0 % - 100% con Default= 50%). Bene variando tale paramentro da 50 a 100, ho misurato un incremento di latenza da 26 ms a 36 ms per Finger Attack=100% e un decremento da 26 a 16 ms per Finger Attack=0%. In pratica si riesce a ridurre il ritardo ad un valore più accettabile anche se ancora troppo alto rispetto ai 6ms che potrebbe dare il mio sistema (valore misurato per altre librerie). Sono andato a curiosare negli script per cercare di capire come ridurre ancora tale valore: ho trovato quello che cercavo , ovvero una certa variabile $bq2cx, descritta come "Latency: Select a low number for low latency. Select a high number for a larger part of the original attack of the note to be included." Evidentemente tale parametro incrementa il valore di Start Sample incrementandolo fino al max 10ms; mi sono fermato senza riuscire a trovare la maniera per incrementare questo valore sino ad un max di 20 ms, cosa che risolverebbe il problema. La sintassi dello script è complicata ...e ci sono ben 144 KByte di codice !!!
A proposito:mi sono divertito a crearmi un nuovo piano, prendendo 2 layer della Alicia's Keys (che è una libreria a 8 livelli) e per una ottava correggendo a mano per ogni sample lo start. Per quella ottava la latenza sono riuscita a ridurla ai tanto desiderati 8ms !!! E a suonarlo si sentiva: eccome!

Benny

martedì 22 dicembre 2009

Centro Ufologico Taranto

Ottimo Portale di approfondimento sulle tematiche della ufologia.

in riferimento a: CENTRO UFOLOGICO TARANTO MAGAZINE (visualizza su Google Sidewiki)

venerdì 20 giugno 2008

Le mie preferite di Como

14 Giugno 2008 - Sabato 14 Giugno esibizione dei ROCKETS in uno showcase in Piazza Cavour a Como nell'ambito della Notte Bianca.


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mercoledì 17 ottobre 2007

Dalla digitalizzazione della TV ......a Vcast.it: la TV da "scaricare"


Esistono diversi modi per convertire un programma televisivo in digitale, o più in generale per avere un video di origine TV, in formato numerico. Come è noto, disporre di un flusso audio video in formato binario, garantisce la riproducibilità e la copia senza alcuna perdita di qualità a differenza di quanto succede nelle registrazioni analogiche su nastro, tipicamente VHS. Gli innumerevoli vantaggi del digitale si scontrano, però, con un inconveniente tutt'altro che trascurabile: il danneggiamento del supporto, magnetico (HD) o ottico (CD, DVD...) su cui è memorizzato il video può comportare la totale impossibilità di recuperarlo. Al contrario al danneggiamento e al naturale deterioramento di una VHS, consegue normalmente un peggioramento della qualità che può essere anche trascurabile.E' esperienza comune rivedere un VHS di 10-15 anni fa senza evidenti problemi di invecchiamento; è aimè altrettanto comune la impossibilità di leggere un Cd o un DVD masterizzato solo 2-3 anni prima. Se la vita media di un supporto ottico conservato in un ambiente "controllato" può tranquillamente superare i 20-30 anni, al contrario può bastare l'esposizione al sole per pochi minuti (vedi un Cd appoggiato su di un tavolino vicino ad una finestra) per rendere il contenuto del supporto completamente illeggibile. Riguardo ai supporti magnetici basta considerare come il crash di un Hard Disk è spesso inaspettato, repentino...e irreversibile.Tutta questa premessa, solo per ricordare come per usufruire senza sorprese dei vantaggi del digitale (copia senza perdita di qualità e nessun deterioramento nel tempo), occorre pianificare con intelligenza la ridondanza dei dati: detto in altri termini, per registrazioni di reale interesse, occorre predisporre delle copie di back-up che periodicamente dovrebbero essere verificate e replicate.Come dicevo, esistono diverse maniere per registrare in digitale la televisione e tutte si possono ricondurre a due tipologie: digitalizzazione di sorgenti TV analogiche e Grab di flussi audio video digitale.Alla prima categoria appartengono due famiglie di apparati: registratori su DVD e Hard Disk da "salotto" e tutta una serie di TV tuner all'interno di computer. Riguardo i registratori "da salotto", i limiti più ricorrenti riguardano spesso la bassa qualità del segnale analogico che sommata ai limiti di certi encoder Hardware (che non riescono a competere con la qualità di quelli software), producono digitalizzazioni non sempre di qualità elevata; esistono ovviamente eccezioni, in cui filtri di riduzione di rumore associati a encoder di qualità producono digitalizzazioni di tutto rispetto. Il secondo limite dei registratori digitali "da salotto" lo si identifica nell'ambiente di editing non sempre efficiente ed immediato nell'utilizzo: del resto il telecomando non è stato pensato per fare editing non lineare.La digitalizzazione su pc tramite tuner analogico viene effettuata attraverso l'utilizzo di una delle innumerevoli schede (interne o esterne collegate tramite USB 2.0) i cui prezzi sono abbondantemente sotto i 100 Euro. Il problemi legati all'utilizzo di tale schede sono però innumerevoli. Prima di tutto c'è la difficoltà, spesso insormontabile, di collegare il pc ad una presa della antenna normalmente utilizzata in casa: le antennine portatili da collegare direttamente al computer, garantiscono ricezioni accettabili solo in assenza di ostacoli, tipicamente negli "spazi aperti".Il secondo problema riguarda la qualità spesso insufficiente dei software normalmente forniti in bundle con la scheda: al di là della qualità di tali encoder software che devono effettuare la digitalizzazione in tempo reale utilizzando le spesso limitate risorse di calcolo del computer, il problema più grosso che si manifesta con la quasi totalità di tali programmi, è la perdita del sincronismo audio video su digitalizzazioni di lunga durata. Normalmente per avvertire tale problema possono bastare dei ritardi o anticipi dell'audio di 30-40 ms, ovvero il tempo di due semiquadri (1000 ms/50 fps) di un filmato interallacciato: possono bastare digitalizzazioni di poche decine di minuti per creare uno sfasamento che progressivamente supera tali valori tanto da rendere il filmato inguardabile. Correggere tali imperfezioni non è banale poiché, identificato con esattezza il ritardo (cosa tutt'altro che semplice) occorre demultiplexare il flusso audio video e operare con un software di editing sull'audio mediante una filtro di stretching che ne modifica la durata, possibilmente mantenendo inalterata la tonalità. Un software freeware in grado di fare una operazione di stretching sull'audio è VirtualDub: ciò è possibile a partire dalla versione 1.72 mediante l'opzione "use advanced filtering" all'interno del menù audio. Tale operazione è fattibile ma non alla portata di tutti, anche perchè spesso il flusso audio-video è in Mpeg, e dopo il demultiplexing e prima del successivo multiplexing, occorre prevedere una ricompressione dell'audio dopo la sua modifica che ovviamente avviene in formato non compresso. Prossimamente cercherò di realizzare una mini guida per risolvere le problematiche di questo tipo.La causa dello sfasamento tra l'audio e video è dovuta alla errata supposizione da parte del software che la frequenza di digitalizzazione dell'audio e del video siano esattamente quelle impostate. Se ad esempio si digitalizza la TV nel classico formato MPEG PAL, il software presuppone che il video venga digitalizzato con la cadenza di 50 frame al secondo e che l'audio digitalizzato esattamente a 48000 Hz. In realtà in mancanza di un Hardware sulla scheda che verifica e compensa le approssimazioni sul clock, la reale frequenza di campionamento è diversa da quella impostata. Se ad esempio l'audio viene digitalizzato in media a 47970 Hz dopo circa mezz'ora di filmato, si avrà uno sfasamento di un secondo.Esistono alcuni software che riescono a mantenere intatto il sincronismo mediante il monitoraggio della reale frequenza di campionamento, così da conoscere e poi compensare gli sfasamenti. Per l'audio basta semplicemente contare i campioni che la scheda di digitalizzazione fornisce. Valutato l'errore ci sono due possibili modi per risolvere il problema: li vediamo in breve..Software come VirtualDub, intervengono ogni volta in cui si accumula uno sfasamento o anticipo pari ad un fotogramma: nel caso di video PAL, ogni 40ms (1000 ms/25 fps) ovvero ogni errore di 1920 campioni di audio a 48000 Hz (48000/25). Tale errore viene compensato duplicando un fotogramma o eliminandone uno, a secondo, rispettivamente di un posticipo o anticipo dell'audio.Un approccio opposto viene realizzato da software come il freeware VirtualVCR che operano ricampionando in tempo reale l'audio, aggiungendo o eliminando tramite interpolazione campioni audio, così da compensare la imprecisione della frequenza di campionamento.In base a delle prove effettuate (3 ore di TV analogica in Divx), entrambi i software citati riescono a garantire un sincronismo perfetto, anche se entrambi sono tutt'altro che immediati nella scelta dei parametri.La digitalizzazione della TV tramite tuner analogico, da un po' di tempo sta lasciando posto al Grab di trasmissioni DTT (digitale terrestre) e DVB-S (TV satellitare). Tali standard utilizzano il formato video Mpeg 2 (raramente Mpeg1) che tramite software è possibile trasferire, identico bit a bit, sul proprio computer. In realtà lo standard di trasmissione del DTT e del DVB-S è l'MPEG Trasport Stream che prevede l'utilizzo di ulteriori dati che oltre alla sincronizzazione dei vari flussi, tra le altre cose, garantiscono la rivelazione di eventuali errori di trasmissione. I software che prelevano tale flusso audio video, eliminando i dati supplementari, estraggono il filmato che, in mancanza di errori di trasmissione, è identico a quello trasmesso: naturalmente il problema della progressivo deterioramento del sincronismo è inesistente. La qualità delle trasmissioni del digitale terrestre e satellitari, varia a secondo delle "politiche" di chi trasmette: a parità di bit a disposizione, è possibile inserire un numero maggiore di canali a discapito della qualità: normalmente la qualità dei canali in chiaro più importanti (Rai, Mediaset, La7..) è più che sufficiente anche se non certamente eccelsa. In tutti i casi il risultato ottenibile è quasi sempre superiore a quella di un segnale Tv analogico successivamente digitalizzato. Il filmato MPEG "grabbato" è utilizzabile senza ulteriori elaborazioni, oltre che su computer, anche con i recenti lettori DVD da salotto, che sono spesso in grado di visualizzare filmati Mpeg 1 e 2 memorizzati su supporto ottico. Tramite Pc è ovviamente possibile elaborare tale filmato, per modificarlo e/o convertirlo.Riguardo la qualità, occorre considerare come la larghezza di banda di una frequenza adibita alle trasmissioni in Digitale Terrestre è di circa 24 Mbit/s. E' così possibile trasmettere un numero variabile di canali con la condizione che in un qualsiasi istante il bitrate complessivo non deve superare tale valore. Ipotizzando che la compressione in tempo reale è effettuata da encoder Mpeg di elevata qualità, per poter garantire un video comparabile a quello di un buon DVD (diciamo circa 6 Mbit/s) non si dovrebbero trasmettere più di 4 canali per frequenza. In realtà, se si da una occhiata alla situazione attuale italiana, per ciascuna frequenza sono inseriti da 6 a 8 canali con un decadimento della qualità in certi casi anche molto evidente. La sempre maggior presenza sul territorio italiano di connessioni veloci ADSL, sta rendendo Internet un metodo semplice e immediato per visionare e scaricare la TV. Tale rivoluzione soffre di un limite intrinseco che è la disponibilità di contenuti: se da un lato si moltiplicano i filmati presenti sui vari portali video (vedi rai.tv) e sono sempre più numerosi gli "spezzoni" video memorizzati sui vari siti di videosharing (vedi Youtube), allo stato attuale nessuna delle varie TV presenti in Italia, dispone di un servizio in grado di fornire a richiesta e a pagamento, una qualsiasi trasmissione del proprio palinsensto, magari anche del passato. L'altro limite deriva dalla difficoltà nel memorizzare e archiviare certi filmati trasmessi in streaming e protetti dal download: a riguardo c'è da dire che esistono numerosi software in grado di superare, nella quasi totalità dei casi, tale ostacolo. Riguardo la qualità di tali filmati, le esigenze di risparmio di banda e l'utilizzo di codec di compressione non recentissimi (vedi l'On2 utilizzato nel formato Flash video, FLV) per "tradizione " hanno limitato la risoluzione alla classica 320x240 o al massimo alla risoluzione 352x288 dell'obsoleto VideoCD. In futuro la qualità tenderà sicuramente a migliorare grazie alla disponibilità del codec H.264, tra breve utilizzabile con il Flash Player, che con bitrate attorno al megabit, riuscirà a garantire video di qualità anche a risoluzioni più elevate quale la 640x480 o la 720x576.Nell'ottica dell'integrazione tra la Televisione e Internet, quella che generalmente viene chiamata IPTV, è da qualche mese on line un servizio di Videoregistrazione Digitale Remota, attualmente in fase beta, proposto dal sito http://www.vcast.it/ sotto il nome di Faucet PVR (Personal Video Recorder). Consiste nella possibilità di richiedere la registrazione di uno o più programmi televisivi in formato digitale indicando canale TV, intervallo di registrazione e formato video: dopo un tempo variabile che dipende dallo stato di carico dei server adibiti al servizio, la registrazione sarà disponibile per il download che potrà avvenire al massimo dopo tre giorni, scaduti i quali verrà cancellato. Per poter accedere a tale servizio gratuito occorre registrarsi, dichiarando di essere in regola con l'abbonamento RAI. Tramite il proprio account (username e password impostate in fase di registrazione) si accede ad una pagina personale da cui operare.
Vediamo in breve i parametri da settare.
CONTINUA al seguente link

domenica 14 ottobre 2007

Disponibile il codec DivX 6.7 Beta



E' da poco disponibile la Beta della nuova versione del Codec Divx: la 6.7. Tre le principali novità, la più importante riguarda la formalizzazione del profilo "Standard 1080HD" con il quale è possibile utilizzare i frame di tipo B (Bidirectional Frame) anche per la codifica di tipo interallacciato; la seconda riguarda la possibilità di comprimere video aventi pixel aspect ratio (PAR) non quadrati forzando il ridimensionamento in fase di play da parte del player. La versione 6.7 non contiene ulteriori miglioramenti velocistici fermandosi alle performance della recente 6.6 che rispetto alla precedente versione, su processori dotati di istruzioni SSE4 (le CPU Intel Penryn) garantisce un miglioramento dei tempi di compressione che può arrivare al 40% circa.Il profilo "Standard 1080HD" è un preset pensato per codifiche che garantiscono la compatibilità con lettori hardware quali il recente Kiss Dp-1600, capaci di visualizzare anche video Divx full HD (1920x1080) fino a 30fps, sia in modalità progressiva che interallacciata (1080i e 1080p).






venerdì 14 settembre 2007

Aggiornato benis.it



Dopo una lunga pausa ecco pronto un nuovo aggiornamento del mio sito dedicato al video digitale (le ultime modifiche risalivano all'11 febbraio 2003), con una veste grafica completamente rinnovata e nuove sezioni. Il link è il solito http://www.benis.it/

Gli impegni di lavoro hanno ridotto drasticamente il tempo a mia disposizione e, pur continuando a fare test e ad approfondire le varie tematiche, mi è mancato il tempo per fare aggiornamenti. Sono riuscito a trovare un po' di tempo..ed è finalmente on line!

Buona lettura
Benny